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Sull'onda dei Verdi Tedeschi e Austriaci, nei primi anni ottanta si affacciava anche in Italia un movimento verde denominato “Arcipelago Verde”. Per dare voce alle problematiche ambientaliste, ma soprattutto per la mancanza di una cultura ecologista nell'allora classe politica dirigente, Le liste verdi decidevano di scendere in campo sul piano politico-istituzionale nella primavera del 1985 partecipando alle elezioni per i rinnovi dei Consigli comunali. In Trentino una prima lista verde era nata a Rovereto già nell'elezione del 1983 ottenendo un seggio in consiglio comunale; in molti comuni italiani, esponenti ambientalisti si candidavano nelle liste civiche. Ma perché la voglia di ecologismo? L’Italia era governata da più di trentanni da partiti tradizionali e sempre gli stessi , partiti che non avevano il coraggio di rinnovarsi, inconsapevoli, o forse coscientemente inconsapevoli, che qualcosa stava cambiando nelle vite di tutti noi. Con l’ingresso dei Verdi nelle istituzioni locali e nazionali il linguaggio politico-culturale è iniziato a cambiare e si sono messe in evidenza questioni “vitali” legate all'inquinamento (del suolo, delle acque, dell’aria), alla tutela degli animali, all'esigenza di ambienti di lavoro non nocivi e di sistemi di lavoro ecologicamente “sopportabili”, alla tutela delle minoranze e dei diritti civili, al desiderio di una qualità della vita basata su una consapevolezza che consumare Meno è Meglio. E’ stato possibile iniziare a ragionare sull'importanza di avere una pista ciclabile, di fare una raccolta differenziata (con la conseguente chiusura delle discariche), di tutelare i beni comuni come l’acqua, di avere un’agricoltura libera da pesticidi e quindi cibo sano e soprattutto locale, di salvaguardare il territorio per evitare disastri idrogeologici, liberare le città dallo smog delle automobili rendendole umanamente vivibili, di tutelare i mari e le montagne (habitat di esseri viventi come pesci e animali selvatici), di costituire parchi naturali, di conservare le biodiversità, di amare le nostre opere d’arte e valorizzarle, di decidere per una politica energetica a favore delle rinnovabili, abbandonando per sempre la politica di Morte del petrolio e del nucleare, e ancora, di rispettare gli esseri umani tutelando i loro diritti, in primis il lavoro, di assicurare una vita dignitosa a chi è in difficoltà, con politiche sociali adeguate, di favorire una civile convivenza con altre culture, come ci ha insegnato Alexander Langer nel suo tentativo di decalogo per la convivenza, in parole povere, sono convinta che voler bene all'Italia, al Pianeta e a chi ci abita, giova non solo a noi che viviamo oggi, ma gioverà a coloro i quali verranno dopo di noi, e abbiamo il dovere di impegnarci tutti perché ciò avvenga. Queste le battaglie dei Verdi, che, nonostante la cocciutaggine di chi governa, continuano e continueranno a portare avanti. Possono essere orgogliosi i Verdi perché hanno vinto diverse battaglie con l’aiuto e il sostegno di cittadini e delle forze sinceramente ecologiste. In Trentino, I Verdi Queste sono solo alcune delle iniziative che hanno visto protagonisti I Verdi nei comuni, nella Provincia di Trento e in Italia. Possono essere orgogliosi I Verdi perché rispetto alle altre forze politiche, agiscono convinti che un futuro migliore è possibile. Continuare con la politica del consumo di territorio a tutti i costi per favorire i soliti pochi speculatori, costruendo autostrade, Tav, Tac, palazzoni che aspettano di essere abitati, vivere per accumulare denaro, pensare che “se sto bene io stanno bene tutti”, significa essere sleali ed egoisti nei confronti delle nuove generazioni che vivranno su questa Terra. C’è fretta di cambiare e occorre farlo subito Ecco perché il 10 maggio è utile scegliere i Verdi - Ecologisti e Civici Emma Di Girolamo
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